ANALISI DEGLI EVENTI ARITMICI INFREQUENTI: IL RUOLO DEL “LOOP RECORDER” ESTERNO: LA TELECARDIOLOGIA
- Marco Pietra
- 19 mar 2020
- Tempo di lettura: 2 min
Un limite della registrazione Holter ECG delle 24 ore (metodica adottata da tempo per
registrare l’attività elettrica cardiaca in uno spazio di tempo limitato) è la scarsa utilità nel
documentare gli episodi aritmici meno frequenti, cioè quegli episodi che si presentano
occasionalmente e soprattutto con una cadenza molto variabile nel tempo.
A tale scopo i sistemi di registrazione dell’Elettrocardiogramma tipo “Loop Recorder” eterno
(dispositivo, cioè, applicato alla superficIe cutanea) hanno evidenziato , in alcuni studi
controllati, una maggiore risoluzione diagnostica e un miglior rapporto costo-beneficio. Sono
dotati di memoria e pertanto possono mostrare la registrazione ECG nei minuti precedenti
l’attivazione, consentono la visualizzazione dell’inizio dell’aritmia (spesso fondamentale ai
fini diagnostici e terapeutici) ed alcuni casi (come quello da noi utilizzato nel nostro Centro
Medico) possono effettuare una trasmissione telefonica dell’ECG.
I campi di applicazione nei quali più frequentemente viene usato il “Loop Recorder” esterno
sono quelli del cardiopalmo infrequente e della sincope o della pre - sincope.
PAZIENTI CON ACCESSI DI CARDIOPALMO INFREQUENTE:
L’Holter ECG delle 24 ore è ancora oggi la metodica più utilizzata nella pratica clinica nel
ricerca di documentare gli eventi di cardiopalmo parossistico nonostante abbia dimostrato
essere di scarsa utilità in quanto consente la diagnosi solo nei rari casi in cui l’aritmia
compare nella giornata del monitoraggio.
Studi retrospettivi e prospettici sulle capacità diagnostiche del “Loop Recorder” esterno, in
pazienti con cardiopalmo parossistico, hanno dimostrato una risoluzione diagnostica variabile dal 66 % al 92 %.
PAZIENTI CON EPISODI SINCOPALI E PRE – SINCOPALI:
Il “Loop Recorder” esterno si è rivelato essere superiore alla registrazione Holter ECG delle
24 ore nel documentare se un episodio sincopale abbia o meno una genesi aritmica.
Gli studi condotti hanno mostrato una capacità di risoluzione diagnostica variabile tra il 25 %
ed il 56 % (ma probabilmente il dato è sottostimato perché spesso il substrato aritmico della
sincope è diverso da quello della pre – sincope) e pertanto viene consigliato nella diagnosi
solo di quei casi in cui gli episodi sincopali siano piuttosto frequenti
INDICAZIONI PIU' FREQUENTI:
• Diagnosi di pazienti con aritmie sintomatiche o asintomatiche anche con eventi sporadici nel
tempo (ad esempio nei pazienti affetti da capogiri, in quelli con palpitazioni o nel quadri
riferiti o manifesti di sincope da causa ignota).
• Monitoraggio di pazienti con scompenso cardiaco.
• Monitoraggio di pazienti in terapia farmacologica per disturbi del ritmo.
• Sorveglianza e monitoraggio di pacemaker e ICD.
• Follow-up post operatorio in pazienti soggetti ad ablazione del Nodo AV, oppure di aritmie
sopraventricolari più complesse come la fibrillazione atriale o il flutter atriale.
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